Senologia
Come già accennato il nostro Studio è stato ed ancora è punto di riferimento della Senologia a Roma ma anche a livello nazionale. Questa branca della medicina è un campo altamente specialistico per la quale sono necessari, al fine di una buona prevenzione e per una corretta gestione dei Pazienti, medici altamente qualificati in questo campo con almeno 10 anni di esperienza nel settore o la visualizzazione di un numero superiore di 20000 mammografie.
Esami di prevenzione senologica:
- visita senologica, mammografia
- ecografia mammaria
- prelievi con ago (con prelievo citologico/istologico con guida stereotassica o ecografica)
- “reperage” preoperatorio di lesioni non palpabili
- galattografia
- RM della mammella (presso altra struttura di appoggio)
Studio Barbieri – Centro di Senologia a Roma
Le apparecchiature in uso sono di ultima generazione (con controlli periodici di qualità certificati) e con emissione della minore quota di dosi di radiazioni possibile. In particolare la nostra struttura predispone di un mammografo digitale indiretto con sviluppatrice dedicata alla mammografia e di due ecografi di ultima generazione con sonde ad alta frequenza dedicate alla senologia.
Le donne che si affidano alla nostra struttura eseguono un esame mammografico integrato sempre da un colloquio e da una visita senologica da parte del medico radiologo. In tale sede si valuterà la necessità di un completamento ecografico.
Se necessario tali indagini saranno completate da un esame ecografico. Le donne al di sotto dei 35 anni in assenza di sintomi clinici, eseguiranno una visita senologica e un esame ecografico. Successivamente il medico comunicherà il risultato delle indagini e consegnerà subito il referto con il programma per i controlli successivi.
Una donna su otto nel corso della sua vita si ammalerà di Cancro della mammella. La ricerca scientifica non è in grado ancora di stabilire con certezza le cause che provocano il tumore anche se sono emerse differenze numeriche interessanti su popolazioni femminili diverse. Sono stati ipotizzati vari fattori di rischio quali l’età della prima gravidanza, il numero dei figli, la durata dell’allattamento, l’uso della pillola anticoncezionale o le terapie ormonali, ma non è stato dimostrato mai con certezza che possano influenzare la insorgenza del tumore.
In tutto il mondo in questi ultimi anni c’è stato un significativo incremento della incidenza del tumore a cui non ha corrisposto un analogo incremento della mortalità e questo perché è anche il tumore più curabile se si esegue una corretta prevenzione secondaria cioè una diagnosi precoce.
La diagnosi precoce si ottiene se le donne si sottopongono periodicamente a visita medica e agli accertamenti diagnostici quale la mammografia, l’ecografia ed eventuali esami citologici o istologici.
I controlli periodici clinico-strumentali consentono di individuare un tumore in fase precoce cioè quando le dimensioni sono molto piccole e perciò sono minori le possibilità che abbia dato delle metastasi a distanza: in questa fase il tumore si palpa solo se è molto superficiale. E’ necessario quindi che i controlli siano periodici e non saltuari.
La periodicità tra un controllo e un altro varia da 12 a 18 mesi a seconda della età delle donne della esistenza o meno di fattori di rischio e del “pattern” mammografico. E’ stato dimostrato con certezza che la comparsa della malattia è legata all’età della donna per cui la sorveglianza deve iniziare intorno ai 35/40 anni senza più interrompersi.
Se si tratta di donne con spiccata familiarità: madre, figlia, sorella, zia e nonna che hanno avuto precedenti di tumore alla mammella, è indispensabile che i controlli siano effettuati scrupolosamente e con particolare puntualità anche prima dei 40 anni nonostante non esistano certezze sulla possibilità che si sviluppi un cancro.